Auto elettriche, Tronchetti Provera (Pirelli): “Il tutto elettrico? Una follia ideologica”

Punto di vista critico condiviso anche dall'ex manager di FCA Alfredo Altavilla

Auto elettriche, Tronchetti Provera (Pirelli): “Il tutto elettrico? Una follia ideologica”

Ci sono vari modi di perseguire la sostenibilità e imporre a livello politico e istituzionale di farlo attraverso un’unica strada, quella dell’elettrico, non è la cosa giusta. Ne è fermamente convinto Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo di Pirelli, che in maniera chiara e netta ha definito il tutto elettrico una “follia ideologica”.

“Degli ignoranti ideologizzati stanno creando un danno enorme”

In occasione della presentazione del volume “L’officina dello sport” al Teatro Franco Parenti a Milano, Tronchetti Provera ha espresso una serie di critiche sulle modalità con le quali si sta cercando di perseguire la transizione ecologica nel settore automotive: “Per Pirelli la sostenibilità è una priorità assoluta, non è un tema populistico; non deve esserci un percorso ideologico. Questa è la follia che stiamo affrontando: degli ignoranti ideologizzati stanno creando un danno enorme, perché dobbiamo fare tutto elettrico quando sappiamo benissimo che le materie prime non le abbiamo, le batterie non le abbiamo, l’energia solare non la possiamo raccogliere, se non con i pannelli che vengono non certo dall’Europa, che le turbine delle pale eoliche in Europa non siamo in grado di farle? Di che cosa stiamo parlando? Di idiozie, fesserie”.

Alfredo Altavilla: “Da evitare che per follia ideologica ci rimettano tutti: operai, clienti e costruttori”

Un pensiero netto e fortemente critico nei confronti dell’approccio del “tutto elettrico” voluto dalla politica europea che si fa sempre più diffuso tra manager e addetti ai lavori del comparto automotive. Le parole di Tronchetti Provera trovano d’accordo anche Alfredo Altavilla, ex manager di FCA, che condividendo su LinkedIn l’intervento del vice presidente esecutivo di Pirelli, ha espresso il suo commento alla questione.

“Di nuovo, motivazioni chiare, totalmente dimostrate e dimostrabili. L’unica speranza – scrive Altavilla – è che la nuova Commissione Europea riveda la follia del Fitx55 e la scadenza del 2035 e ritorni ad un sano principio di neutralità tecnologica. Bisogna lasciare al consumatore decidere a che tecnologia affidarsi. E lasciare ai costruttori decidere su quali tecnologie investire per avere il giusto ritorno economico. Senza che per la follia ideologica di un branco di incompetenti ci rimettano tutti: gli operai non più necessari, i clienti che non possono comprare e/o gestire un BEV, i costruttori che pagheranno caro sui loro conti investimenti ingenti senza un ritorno”.

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