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Carlos Tavares: “Gli e-Fuel possono essere una soluzione globale”

Nel corso di una recente intervista, il numero uno di Stellantis Carlos Tavares è tornato a parlare dell’utilizzo di E-Fuel. A differenza di alcuni suoi colleghi, come il CEO di Mercedes, Ola Källenius, Tavares sostiene l’adozione dei carburanti sintetici.

Carlos Tavares apre ancora agli E-Fuel che potrebbero essere una soluzione per tutto il mondo

Carlos Tavares ha dichiarato: “I combustibili sintetici potrebbero costituire una soluzione valida per gli 1,3 miliardi di motori a combustione in circolazione in tutto il mondo. Tuttavia, affinché siano efficaci, devono raggiungere zero emissioni, attualmente riducono le emissioni solo del 70-80%, e devono essere accessibili in termini di prezzo, cosa che al momento non avviene. Sosteniamo gli E-Fuel e abbiamo confermato la compatibilità di tutti i nostri motori con essi, dopo averne verificato la durata tecnica per tutti e 14 i nostri marchi. Se riusciremo a risolvere questi due problemi, gli e-fuel potrebbero diventare una soluzione valida. È importante sottolineare che non ci sarà un divieto globale su di essi”.

Carlos Tavares ha anche aggiunto: “Data l’attuale inaccessibilità dei veicoli elettrici per la maggior parte delle persone, l’industria automobilistica deve concentrarsi sullo sviluppo di tecnologie alternative che siano sicure, pulite e convenienti. Questa ricerca dovrebbe spaziare in diverse direzioni. Con un parco auto mondiale di circa 1,3 miliardi di veicoli, il passaggio a 20 o 30 milioni di auto elettriche vendute annualmente su un totale globale di 85 milioni rappresenta solo una minima percentuale, soprattutto considerando che la transizione coinvolge principalmente i paesi più sviluppati. Questo scenario è solo una piccola parte dell’intero quadro. È quindi legittimo chiedersi se l’Unione Europea introdurrà divieti sull’uso dei veicoli a combustione interna in nazioni come Marocco, Angola, Venezuela e India”.

Infine Carlos Tavares ha concluso dicendo: “I cinesi godono di un vantaggio del 30% sui costi rispetto all’Europa, consentendo loro di vendere veicoli elettrici a prezzi quasi paragonabili a quelli dei motori a combustione interna e ottenere comunque un margine di profitto ragionevole, una situazione che noi non possiamo replicare. È una realtà semplice. Non possiamo sottovalutare la necessità di competere per emergere, ma è essenziale creare le condizioni che lo permettano”.

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