I dazi UE sui veicoli elettrici cinesi potrebbero costare a Pechino 4 miliardi di dollari

I nuovi dazi UE sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina potrebbero avere un impatto significativo sulle dinamiche commerciali e sulla produzione all’interno dell’UE. Secondo uno studio condotto dal Kiel Institute for the World Economy, l’imposizione di tariffe del 20% sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi potrebbe comportare una perdita di circa 4 miliardi di dollari per Pechino in scambi commerciali.

Secondo il Kiel Institute for the World Economy i dazi UE potrebbero costare cari alla Cina

L’effetto più immediato dei nuovi dazi UE potrebbe essere una riduzione delle importazioni di veicoli elettrici cinesi nel nostro continente, con una stima di circa 3,8 miliardi di dollari di veicoli che non raggiungerebbero il mercato europeo, equivalente a circa 125.000 veicoli in meno. Tuttavia, questa situazione potrebbe aprire opportunità per la produzione nazionale di veicoli elettrici all’interno dell’UE. Si prevede che le vendite di veicoli elettrici prodotti internamente potrebbero aumentare fino a 3,3 miliardi di dollari.

La Commissione Europea sta concludendo un’indagine per verificare se i produttori cinesi di veicoli elettrici abbiano ricevuto sussidi governativi ingiusti e deve informare gli esportatori cinesi se le tariffe verranno imposte entro questo mese. Si prevede che le tariffe comporteranno un aumento dei costi per i consumatori.

La simulazione condotta dal Kiel Institute non tiene conto delle possibili misure di ritorsione che la Cina potrebbe adottare in risposta ai nuovi dazi UE. La Cina ha minacciato di imporre tariffe fino al 25% sui veicoli con motori di grandi dimensioni, una mossa che potrebbe avere un impatto significativo su diverse case automobilistiche europee, tra cui Mercedes-Benz e BMW.

Se la Cina dovesse effettivamente applicare queste tariffe più elevate, potrebbe causare una riduzione delle esportazioni europee di auto di lusso verso il mercato cinese, con conseguente perdita di entrate e possibili ripercussioni sull’occupazione e sulla produzione all’interno dell’UE. Questa situazione evidenzia la complessità delle relazioni commerciali internazionali e la necessità di un approccio strategico nella gestione delle dispute commerciali per evitare conseguenze indesiderate per entrambe le parti.