Ipnosi stradale alla guida: ecco quali sono i rischi e come evitarla

Ecco in cosa consiste il fenomeno dell'ipnosi stradale e come è possibile evitarlo

Ipnosi stradale alla guida: ecco quali sono i rischi e come evitarla

Oggi vi vogliamo parlare di uno strano fenomeno chiamato Ipnosi stradale ma conosciuto anche con il nome di “febbre della linea bianca“. Si tratta di un fenomeno che per la prima volta è stato descritto nel lontano 1921 ma che tante persone hanno detto di aver sperimentato almeno una volta nella loro vita. In poche parole si tratta di uno stato mentale alterato che si verifica quando una persona riesce a guidare per un lungo periodo per lunghi tratti con la propria auto rispondendo in maniera corretta a quelli che sono i vari eventi esterni che si possono verificare durante la percorrenza ma senza ricordare in quel momento di essere alla guida della propria auto.

Ecco in cosa consiste il fenomeno dell’ipnosi stradale e come è possibile evitarlo

La domanda che sorge spontanea è come è possibile che il guidatore pur non essendo consapevole di ciò che sta facendo riesca comunque a guidare perfettamente? Si tratta di una sorta di trance una sorta di automatismo in cui in parte si è coscienti in parte no. Come dicevamo poc’anzi per la prima volta si è parlato di questo fenomeno in un articolo scritto nel 1921. Circa 8 anni dopo questo articolo fece parlare molto uno studio realizzato dallo psicologo americano Walter Miles il quale ipotizzava che in caso di ipnosi stradale in realtà il guidatore dormirebbe ad occhi aperti.

Lo psicologo Ernest Hilgard invece ha teorizzato che più che dormire il guidatore viva in quel momento uno stato alterato di coscienza una sorta di dissociazione ipnotica. Questo stato fa si che una parte di coscienza sia concentrata sulla guida e un’altra parte su altri pensieri. La cosa creerebbe una sorta di amnesia parziale o completa del fatto di stare guidando.

Il fenomeno dell’ipnosi parziale capita di solito quando si guida in autostrada per lunghi tratti ma può capitare anche quando si guida su strade urbane o extraurbane e anche in percorsi più brevi. Spesso ciò avviene quando il percorso viene ripetuto molte volte. In quei casi il nostro cervello registra molti aspetti del viaggio e ciò probabilmente ci fa agire quasi come avessimo una sorta di “Modalità pilota automatico”.

Ovviamente l’ipnosi stradale può essere pericolosa in quanto non si è del tutto coscienti in quei momenti. Per evitare che si verifichi consigliamo di guardare spesso gli specchietti retrovisori e parlare con i passeggeri se presenti. Inoltre è importante avere a bordo un giusto livello di temperatura.

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