Mercato auto Europa 2023: calo a dicembre dopo 16 mesi di crescita

Contrazione particolarmente evidente in Germania

Mercato auto Europa 2023: calo a dicembre dopo 16 mesi di crescita

Il mercato auto Europa 2023 ha subito una frenata a dicembre, interrompendo un periodo di crescita ininterrotta che durava da 16 mesi. Con 1.048.727 nuove immatricolazioni, il calo rispetto al dicembre 2022 è stato del 3,8%. Nonostante questo, l’anno 2023 ha chiuso con un saldo positivo, segnando un incremento del 13,7% rispetto all’anno precedente, con un totale di 12.847.481 veicoli immatricolati.

La contrazione di dicembre è stata particolarmente evidente in Germania (-23%), che ha influenzato negativamente la media europea. In contrasto, gli altri quattro maggiori mercati europei hanno mostrato segnali di crescita nello stesso mese: Francia (+14,5%), Spagna (+10,6%), Regno Unito (+9,8%) e Italia (+5,9%).

Mercato auto Europa 2023, l’Italia non ingrana con l’elettrico

Nel complesso del 2023, tutti questi paesi hanno registrato un aumento delle immatricolazioni, guidati dall’Italia (+18,9%) e seguiti da Regno Unito, Spagna, Francia e Germania. Tuttavia, l’Italia rimane in coda nell’Europa per quanto riguarda le immatricolazioni di auto elettriche (BEV) e ibride plug-in (PHEV), con quote di mercato rispettivamente al 6,0% e al 4,0%, ben al di sotto di altri paesi come la Germania, la Francia e il Regno Unito.

Per quanto riguarda l’intero anno 2023, l’Italia ha registrato le quote più basse di BEV (4,2%) e PHEV (4,4%), mentre la Germania ha dominato il segmento con l’18,4% di BEV e il 6,2% di PHEV. Il totale annuo del mercato europeo vede le BEV coprire il 16,4% (+1,9 punti percentuali) e le PHEV l’8,0% (-1,3 punti percentuali).

Le preoccupazioni del presidente dell’UNRAE

Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE, ha commentato che i dati non mostrano miglioramenti riguardo al ritardo italiano nella transizione energetica, definendo il 2023 “un altro anno perso“. Ha sottolineato l’urgenza di riformare gli incentivi attuali, accogliendo con favore il DPCM in arrivo che sembra rispondere alle richieste dell’UNRAE. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per i tempi di operatività dei nuovi incentivi e ha sollecitato un intervento sul regime fiscale delle auto aziendali per migliorare la competitività delle imprese italiane e accelerare la transizione energetica e il rinnovo del parco circolante.

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