Renault, Luca de Meo favorevole al divieto alle auto termiche: “Che senso ha rifiutare il progresso?”

Far slittare il divieto alle auto ICE sarebbe un grosso errore secondo de Meo

Renault, Luca de Meo favorevole al divieto alle auto termiche: “Che senso ha rifiutare il progresso?”

Nel corso di una lunga intervista concessa ad Autocar, il numero uno del gruppo Renault, l’amministratore delegato Luca de Meo si è detto contrario a togliere il divieto alle auto termiche dal 2035 in Europa. Alcuni nel settore ritengono che l’attuale obbligo di passare alle auto elettriche entro il 2035 non verrà più attuato e ne sembrano soddisfatti. Ma per de Meo l’eventuale slittamento del calendario concordato è “un grosso errore”.

Luca de Meo pensa che le auto elettriche siano il futuro del settore dei trasporti

Rallentare significa lasciare che i rivali inventino le nuove tecnologie necessarie, sostiene. L’innovazione avviene altrove. “Che senso ha rifiutare il progresso?” si chiede. “Nessuna società nella storia che abbia rifiutato il progresso, basta tornare ai tempi dei Greci e dei Romani per vederlo, ha mai ottenuto un vantaggio”. Il numero uno di Renault si dice convinto che le auto elettriche costituiranno la parte dominante del futuro trasporto su strada a livello globale.

“Certo, dobbiamo lasciare spazio a un ventaglio di altre nuove tecnologie”, ha dichiarato Luca de Meo, “ma i nuovi propulsori per auto elettriche portano con sé un’architettura intelligente e un software migliore. E diversi modelli di auto. Questa è una generazione di prodotti completamente nuova, un’esperienza assai migliore. Inoltre, la nostra ricerca mostra, dalla culla alla tomba, che nella maggior parte dei casi i veicoli elettrici sono decisamente più rispettosi dell’ambiente”.

Luca de Meo ha anche parlato della Cina dicendo di aver studiato bene il fenomeno e di essere rimasto davvero impressionato da loro.  “In Cina, premiano i virtuosi e puniscono i viziosi”, dice. “Noi non lo facciamo. Puniamo tutti. Chi non si conforma viene multato, chi lo fa non riceve alcuna ricompensa”.

“È chiaro che hanno dei vantaggi”, ammette, “e non hanno tutti gli obblighi che abbiamo noi. Hanno un sistema che definirei “darwinismo amministrativo”. Le istituzioni finanziarie e il governo si assumono un rischio finanziario, mentre le imprese si assumono il rischio commerciale”.  Per il numero uno di Renault dunque l’unica cosa da fare per scongiurare il pericolo cinese in Europa è quello di smettere di lamentarsi e lavorare sempre di più.

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