UNRAE, Andrea Cardinali: ‘L’Italia ha una voragine IVA di 5,5 miliardi per le mancate vendite’

L’importante calo delle immatricolazioni registrato in Italia negli ultimi mesi e soprattutto la crisi dei semiconduttori stanno mettendo in grave difficoltà l’intera industria automobilistica e in tutto ciò ci perde tanto anche lo Stato.

Secondo quanto dichiarato nelle scorse ore da Andrea Cardinali, direttore generale di UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), c’è una voragine IVA di ben 5,5 miliardi di euro a causa delle mancate immatricolazioni. Questa cifra (stima) si riferisce al triennio 2020-2022.

Il settore automobilistico è troppo importante per l’Italia

In base a quanto affermato da Cardinali, è necessario che qualcuno capisca l’importanza del settore automobilistico nel nostro Bel Paese. L’inserimento di un emendamento governativo nel disegno legge Bilancio 2022 potrebbe far risollevare l’intera industria.

L’ideale sarebbe 1 miliardo di euro all’anno per tre anni di ecoincentivi per spingere le immatricolazioni di auto nuove. Andrea Cardinali continua affermando che il 2021 si chiuderà con meno di 1,5 milioni di vetture vendute in Italia, a differenza delle 2 milioni di unità registrate prima dello scoppio della pandemia.

Un altro problema, secondo il general manager di UNRAE, riguarda le strutture di vendita dimensionate per un mercato che ormai non c’è più. Il 90% delle persone e delle merci viaggia su gomma e il parco veicoli è molto importante in Italia, quindi non considerare queste cose è un errore piuttosto grave.

È intervenuto anche Michele Crisci

Alle dichiarazioni rilasciate da Cardinali si è unito Michele Crisci, presidente di UNRAE. Egli afferma che non si può spingere la transizione verso la decarbonizzazione senza un piano strutturale e pluriennale ben preciso. Crisci spiega che bisogna adottare una politica di incentivi (anche a fronte di rottamazione) per una maggiore diffusione delle nuove tecnologie.